viernes, 29 de noviembre de 2013

Victor Lelièvre, IT.





Victor Lelivèvre, O.M.I.
             Apostolo del Sacro Cuore
1876-1956

Un uomo sintonizzato con il Cuore di Gesù          


Nacque nella Bretagna (Francia) il 4 marzo 1876, morì nel Québec (Canada) il 29 marzo 1956. Fisicamente aveva fianchi imponenti, larghe spalle e il passo pesante ma sicuro. La  testa rotonda, da cui uscivano due occhi piccoli e vivaci, pareva mettersi in moto direttamente sopra le spalle. La voce, un pò stridula, esprimeva subito sia forza e vigore che dolcezza e bontà. Come il curato d’Ars non era né sapiente né letterato, ma si riconosceva il lui “l’uomo di Dio”.          

Vittima delle persecuzioni religiose in Francia, all’inizio del secoloXX, questo bretone tutto d’un pezzo, appena arrivato nel Québec nel 1903 si dedica a predicare il Vangelo opportunamente e inopportunamente. Da grande oratore, sa mettere in pratica in motto degli Oblati: “ mi ha inviato ad evangelizzare i poveri”. La sua fede profonda gli permette di riunire ogni anno grandi folle e “prendere la città di Québec per la festa del Sacro Cuore. Ispirandosi al Vangelo, che conosceva a fondo, può farsi ascoltare per ore da operai, giovani, sacerdoti, religiose contemplative e altri.          

Tutti i primi venerdì del mese, per 25 anni, riusciva a realizzare l’impressionante prodezza di riunire per un’ora di adorazione circa 2000 operai in tuta da lavoro. Nel 1923 fonda la casa di esercizi spirituali Gesù Operaio dove riunisce fino alla sua morte di uomini e giovani. Possiede il dono di accattivarli fino al punto da guadagnarli al Cristo e molto spesso far di loro dei veri apostoli. Una lista incompleta ci documenta il numero di 80 sacerdoti in cui ha suscitato la vocazione, di una trentina di religiosi e di più di un centinaio di religiose.



Pescatore di uomini in una locomotiva          


Un apostolo di questa tempra, lo si può immaginare facilmente, non si scompone davanti a nessun ostacolo quando si tratta di guadagnare anime a Dio. Incontra un giorno in una piazza una buona signora il cui marito lavora come macchinista di una locomotiva a vapore. “Se per caso vi incontrate con mio marito, gli dice, tentate di convincerlo che “faccia la Pasqua...adduce sempre che non ha tempo”. Alcuni giorni dopo l’Oblato aspetta il treno  sulla banchina della stazione La Perade. Durante i pochi minuti di fermata, il padre riconosce l’uomo ritto sul cavallo di acciaio. “Arturo, scendi un istante, devo parlarti”. “Impossibile, Padre, non ho tempo, parto fra due minuti”. Molto bene, lasciami salire da te”. Il Padre sale gli scalini della macchina. In un istante si trova vicino al suo uomo. Il treno parte e Arturo riscalda la caldaia della macchina. Tra una palata e l’altra di carbone l’Oblato riscalda la coscienza di Arturo, riportandolo nella misericordia del Sacro Cuore. Due giorni dopo, la stessa locomotiva cadeva in una insenatura del porto di Québec trascinando verso la morte il penitente dell’antivigilia.



Uno stampo di prete          


Un’altra avventura interessante accade in Francia, alla periferia di Parigi. Durante un viaggio in Europa, il P. Lelièvre è invitato a parlare a dei comunisti in un magazzino qualsiasi. Gli offrono come tribuna un fusto di petrolio. Durante più di un’ora riesce ad accattivarsi un centinaio di “bravi cuori”. Un’altra volta li fa ridere a crepapelle, piangere, riflettere ed entrare in se stessi. Dopo un’ora si elevano grida da questa quella folla esultante: “Basta, basta!” L’oblato crede di aver sbagliato il tiro... invece no, essi cercavano solo lasciarlo riposare, servirgli vino e rilanciarlo di nuovo. Finalmente, “si fa girare il cappello”. Il Padre non è d’accordo, però lo obbligano a pendere i 210 franchi da questi operai rapiti ed entusiasti. Conservi questo per lei, gli dicono, e ci permetta di fare uno stampo di prete come lei.




La sua Causa di Canonizzazione si trova a Roma nella fase apostolica

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